Pasta con fave, piselli e polpo di scoglio




In primavera sulle tavole ischitane nessuno si fa mancare una manciata di fave fresche con la ventresca (la pancetta arrotolata e speziata che alcuni artigiani ischitani ancora oggi preparano con le carni dei maiali allevati sull’isola), allora perché non metterle anche con la pasta?
Avendo dei bei polpi di scoglio veraci e avendo scoperto che sono buonissimi accompagnati da una padellata di fave e piselli, ho pensato di creare un piatto che unisse mare e terra. Sono rimasta sul semplice, ho cotto “u purp indo all’acqua soia” e l’ho unito alle verdure appena scottate. Con l’acqua rilasciata dal polpo il cottura ho realizzato una “maionese di polpo” e poi l’ho profumata con l’aglio selvatico, che di questi tempi invade i terreni ischitani con i suoi fiori bianchi e ha un sapore più delicato dell’aglio normale, ma aggiunge carattere alla salsa. Come pasta ho scelto le Maruzze, un formato che si è rivelato perfetto: ogni maruzza accoglie e nasconde il condimento e rilascia in bocca il sapore della primavera.
Pasta con fave, piselli e polpo di scoglio


Pizza nel cuore di Napoli

Via dei Tribunali per i napoletani significa Pizza, in questa strada del centro storico, infatti, ci sono alcune tra le pizzerie partenopee più antiche e famose. La pizza di Via dei Tribunali è detta “a ruota di carro”: un disco di pasta ampio e sottile, che straborda dal piatto e che per molti è l’archetipo della pizza napoletana. 
La pizza Cicolone, ripiena di ricotta provola e cicoli

Pasta e Pomodoro

Sono convinta che la grande forza della cucina italiana sia negli ingredienti: abbiamo materie prime di qualità superlativa e tutto quello che dobbiamo fare è esaltarle e rispettarle il più possibile. 
Dovendo preparare un piatto a base di pasta e pomodoro ho voluto giocare con l'essenzialità e preparare un piatto con tre soli ingredienti, per questo, devono essere ingredienti eccellenti. Pasta di Gragnano, perchè è quella che vorrei ritrovare dall'altro capo del mondo quando devo cucinare per i miei colleghi stranieri, per far capire loro cosa significa davvero la pasta per un italiano. Pomodoro San Marzano, una ricchezza a rischio, l'equilibrio agrodolce del sapore del vero San Marzano è inimitabile, mi basta annusarlo per sentire il sole, l'estate. Olio extravergine di oliva, il profumo del Mediterraneo, esalta il sapore del pomodoro, permette di creare un'emulsione che lega gli spaghetti e regala il sorriso all'assaggio. Ho voluto giocare con un classico, provando a tirarne fuori l'essenza, la pasta deve cedere il suo amido per rendere il piatto cremoso, l'olio lo rende lucido, il pomodoro si divide, da una parte acidità e dolcezza, dall'altra umami e sapidità. Eccovi la mia versione di Pasta e Pomodoro.

Spaghetti al pomodoro
Spaghetti al pomodoro

Torta con fragole e crema diplomatica al limone


La torta con il Pan di Spagna classico di Iginio Massari, crema diplomatica  al limone, fragole e glicine è molto semplice da realizzare, ma davvero buona e molto profumata. L’ho preparata per festeggiare l’ottantottesimo compleanno di mia nonna e ha ricevuto più bis di una moderna e cioccolatosissima torta arrivata da una famosa pasticceria di Palermo!
Il pan di spagna classico a caldo di Massari regge benissimo la bagna, è soffice e si conserva per diversi giorni se ben avvolto nella pellicola per alimenti.
La crema diplomatica, spesso erroneamente chiamata crema chantilly, è realizzata con una crema pasticcera e panna fresca. In genere si usa la proporzione, 1/3 panna e 2/3 crema, io ho aumentato la percentuale di panna per ottenere un composto più adatto al montaggio inverso.
Per la bagna ho scelto un profumo che in questi giorni invade la mia isola: il glicine. Mia nonna non è una semplice amante del giardinaggio: sola da 20 anni, trova ogni giorno il sorriso curando il suo giardino. Da due mesi è costretta in casa e soffre perché immagina che le sue piante stiano appassendo. Volevo che la torta fosse sua fino in fondo, così, oltre a farcirla con la crema pasticcera e le fragole (la sua combinazione preferita), ho deciso di andare a casa sua a cogliere il glicine –che lei mi ha insegnato a mangiarle spogliandolo dei petali e succhiando il pistillo che in dialetto è detto “manina di Gesù” ed è dolcissimo-. I fiori del glicine comune sono commestibili, fanno parte delle leguminose, sono dolci e davvero gradevoli.
Avrei voluto sostituire uno dei tre dischi di PdS con un disco di meringa, per ottenere un’altra consistenza, ma nonna ha bisogno di cose morbide e questa torta si è rivelata perfetta così. L’ho montata al contrario, ma non ho usato glasse per ricoprirla, mi è sembrato che una torta imperfetta rappresentasse meglio questa  donna un po' sghemba ma tanto forte. Ti voglio bene, nonna, teniamo duro, ce la faremo.

Torta con crema diplomatica al limone, fragole e glicine 
Torta con Pan di Spagna di Massari, crema diplomatica al limone, fragole e glicine
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